La premier Meloni domani incontra la presidente del Parlamento Ue Metsola e poi vola in Baviera per la Conferenza di Monaco.
Dopo lo scontro con Macron nell’ultimo Consiglio europeo, Giorgia Meloni punta ad uscire dall’isolamento e ristabilire i rapporti con i partner europei. Isolamento dovuto anche alle recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi condannate da tutti, perfino dal Ppe, partito di appartenenza di Forza Italia e da esponenti del governo incluso Tajani e la stessa premier.
Meloni ha ribadito più volte la linea al fianco dell’Ucraina ma questo non è bastato per essere inclusa alla cena esclusiva a Parigi tra Zelensky Scholz e Macron evidenziando la differenza con quel viaggio in treno verso Kiev dove al posto di Giorgia Meloni c’era Draghi insieme al presidente francese e al cancelliere tedesco. Questa esclusione alla premier non è andata giù ma ora volerà in Baviera per l’annuale Conferenza di Monaco sulla sicurezza.
Qui ci saranno circa 40 capi di Stato e di governo tra cui la vicepresidente Usa Kamala Harris, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e anche Macron. Giorgia Meloni avrà un bilaterale con Harris e Blinken e con il premier britannico Sunak. Alla Conferenza parteciperanno anche i vertici Ue von der Leyen Michel e Metsola. I temi sul tavolo saranno incentrati sulla guerra in Ucraina e la condanna dell’invasione russa. Questa sarà un’occasione per ribadire a livello internazionale il pieno sostegno a Kiev da parte di Giorgia Meloni allontanandosi dalle possibili ambiguità interne.
A rincarare la sua posizione sarà la visita che nei prossimi giorni la premier farà a Kiev come preannunciato a ridosso dell’anniversario dell’invasione russa. Intanto, l’Italia insieme agli altri paesi europei ha deciso un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca e anche contro Teheran per la prima volta per il suo coinvolgimento nella guerra. La Conferenza sulla sicurezza di Monaco vuole essere un’organizzazione che rappresenta una politica basata sulle regole all’interno del meccanismo internazionale, che poi andrà tramutata singolarmente dai singoli stati in terreno comune.
